per mettere fine al suo
lungo calvario;
un calvario d'amore che ha nome e cognome
di un figlio che ancora non riesce a parlare.
Che non riesce a spiegare ciò che sente e che vuole
e che troppe emozioni non è capace a gestire.
E si strappa la pelle con
morsi da cane
e sbatte violenta la testa sui muri.
E non sai se è per rabbia, per dolore o frustrazione:
devi solo star lì a braccarlo con amore,
a sfiancarlo fino a quando non finisce le forze,
così allenti la morsa e ti accasci sfinito.
Con il cuore che duole e che ha paura di morire
perché lui, senza te, non può
proprio restare.
Scacci allora via l'ego che t'implora di lasciare
questa vita che ha inferto il suo colpo più basso.
Questo è un giorno di quelli, ma ce ne son di migliori,
come quando è sereno, ed ogni cosa è illuminata.
Un suo solo sorriso vale
tutte le parole
e la luce dei suoi occhi te lo rianima il cuore.
Per cui, amico mio, tu cerca di non tradire
mantieniti in salute, batti forte e regolare
ed io farò anche il doppio di tutto quello che posso,
ma dipende anche da te, mio caro muscolo rosso!
Daniele Piredda
RispondiElimina12 marzo ·
Lui è migliorato tanto, continua a migliorare e migliorerà sempre di più. Ma quando avvengono episodi di crisi, (x fortuna sempre più rari) tutto sembra fermarsi se non, addirittura, tornare indietro. E questo ha un effetto durissimo sul mio umore e spesso, la prima cosa che mi viene da fare, è scrivere. In questo modo mi "curo", accarezzo la ferita e pian piano riemergo. Poi, a volte, posto ciò che scrivo, ma non x sentirmi "coccolare" o ricevere chissà cosa dagli altri; semplicemente xché, da questo bellissimo mezzo di comunicazione, purtroppo, la maggior parte delle volte, viene fuori di noi l'immagine peggiore, facendoci dimenticare che, dietro le tastiere, ci sono PERSONE che vivono, amano, soffrono e hanno situazioni chi più, chi meno, difficili. Ecco, condivido x ricordare a tutti di non dimenticare chi sono gli altri.😊