è quando ti ho chiesto “che nota è questa qui?”
Mentre scrivevo e provavo a imparare a suonare
e tu ascoltavi divertita degli altri due di picche della mia lunga collezione.
“Non era destino ma salutandoti affogo”
c’era scritto sul muro della rampa che porta sulla tangenziale.
Ed ogni volta che ci salivo facevo con la mente un largo giro circolare,
proprio tipo Grande Raccordo Anulare:
tante erano le sue uscite, tante le mie carte nere da contare.
Ed affogavo davvero dentro a quel dolore liquido che però non faceva più male
perché la tua presenza adesso mi bastava
e bastava il tuo sorriso a farmi capire
che per te ero troppo importante per trasformare quella storia in una storia banale.
La canzone poi l’ho finita ma non l’ho mai potuta cantare, perché dopo te ho pure perduto la voglia d’imparare a suonare.
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