venerdì 22 luglio 2011
C' ERANO I MIEI ANNI '70
C’era una bisca e c’era un biliardo
sempre occupato dai fratelli più grandi
fino a quando poi questi non chiamarono alle armi
e finalmente i più grandi divenimmo noi.
E così c'erano gli occhi dei fratelli minori
appoggiati alle sponde di quel grosso biliardo,
a spiare le stecche, le palle ed i colpi
e a sperare che un giorno chiamassero noi.
E poi c’era un campetto da calcio inventato
fra i grandi palazzi, la polvere e i cocci
e c’ erano mamme affacciate ai balconi
fra preoccupazioni, sughi e aromi intrecciati.
E c’eran le voci di sorelle a gridare
ai strettissimi lati di quel campo di terra,
a tifare i fratelli e azzuffarsi per loro
per poi sciogliersi al primo germogliar dei gerani.
E poi c’erano mani e c’erano labbra
e i ritorni arrossati di asciugamani salati;
e poi c’erano scontri, manganelli e studenti
e sangue in terra a macchiare le noie invernali.
E c’eran binari e vagoni morti
sui quali a turno c’insegnavamo la vita
e il profumo indelebile di legna e di ferrovia
che è rimasto qui addosso e mai più se ne andrà.
E poi c’erano i padri a ubriacarsi nei bar
fra un tressette e un cazzotto che ogni tanto partiva;
e poi c’era la "diva" che passava di là
e il silenzio di colpo fino a che non spariva.
C’erano tutti i miei anni 70
dentro questa canzone che oggi un altro vi canta;
c’erano tutti, ma tant’altro ancor manca
e magari domani ne scriverò un altra...
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