lunedì 25 luglio 2011

MI É BASTATO SOLO UN SOGNO



Mi è bastato solo un sogno per capire
dov'é che l'amore va a dormire:
va a dormire sotto pietre pesanti
chiamate pregiudizio e rancore.

Va a dormire sotto pietre pesanti
che si chiaman pregiudizio e rancore.

E prende la loro forma precisa
come l'acqua che diventa calcare
che se vai a toglier via con le dita
ti fai male e così lasci stare.

Che se vai a toglier via con le dita
ti fai male ed allor lasci stare.

E in memoria resta solo il dolore
ed il fatto di averci provato;
ma nel cuore, che è solo purezza,
non c'è pace perché si sente ingannato.

Ma nel cuore che è solo purezza
non c'è pace finché si sente ingannato.

Ma se hai come me la fortuna
di sognare mio padre ballare
e rivivi in un lungo sorriso
le atmosfere che sapeva creare,

come burro togli via quel calcare
e come aria quelle pietre fai volare...

come burro sciogli via quel calcare,
come aria quelle pietre fai volare.

1 commento:

  1. Daniele Piredda
    20 marzo 2016 ·
    Il sogno è vero.
    Eravamo nella casa di Monte Mario (quella che appare in foto che poi è il vecchio dazio in via della stazione)dove abbiamo vissuto x quasi 20 anni tutti assieme ma poi, come accade nei sogni, la casa prendeva altre sembianze; c'era un sacco di gente, come accadeva spesso nella realtà e si ballava e lui sempre al centro dell'attenzione che faceva ballare tutti e ad ognuno regalava o una battuta spiritosa o un complimento alle donne e anche questo accadeva nella realtà; solo io ero diventato grande, gli altri avevano l'età di quando me li ricordavo. Ad un certo punto scorgo in penombra in un'altra stanza Fabrizio de Andrè, seduto su una sedia con le gambe accavallate sulle quali poggiava una chitarra e con i capelli che gli coprivano mezzo viso; attizzo le orecchie e ascolto che cantava proprio l'inizio di questo testo ed ho ancora in mente anche la melodia. Piano piano la musica da ballo calava di volume mentre aumentava quello della canzone... Non ricordo fino a che punto ho ascoltato le parole; so solo che la mattina appena alzato e prima di andare a lavorare, ho preso carta e penna e in due minuti, o forse meno, l'ho buttata giù.

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UN DUE DI PICCHE PARTICOLARE