Mai come ora,
cercando in me,
ho cancellato tante parole.
Mai come ora,
scrivendo di lei,
ho dubitato di saperci fare.
Perché ogni frase,
quella più eterea,
non sa imitarla, non può descriverla.
Perché ogni lettera
diventa timida
e unirsi a un'altra, proprio non può.
Così mi fermo
e guardo in cielo
cercando lì un suo profilo;
ma neanche lui sa darmi aiuto:
ha troppe nuvole che ci dividono.
E allora provo a chiudere gli occhi
e a disegnarla nei miei pensieri;
ma è solo ieri
e lei invece è sempre:
è tropp' ovunque per tenerla qui.
Così rassegno le mie dimissioni
da illuso poeta,
un po' presuntuoso;
chiudo la penna e la riconsegno
e vinto, ritorno,
piangendo da lei.
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