pace libertà e democrazia
e intanto l’ombra lunga del suo potere
avanzava cupa verso est.
Vestito di buon senso e Valentino
dal pulpito lui sorrideva ai suoi
mentre gli scriveva sul destino
date da non dimenticare mai.
Con il suo dio di fuoco e di metallo
che lo premeva forte verso il basso
e il poco di coscienza ancora sobria
che resistendo lo teneva su.
Un uomo tra l’incudine e il martello
non sa più bene il male che farà
non riconosce neanche suo fratello
e se conviene lo bombarderà.
Folle nella folla ha seminato
pezzi del suo corpo proprio lì
tra comuni dubbi e desideri
vanificando sforzi e ostacoli.
Vestito di tritolo e adrenalina
quel giorno aveva salutato i suoi
e il volto fiero di quella mattina
di certo non lo aveva avuto mai.
Con il suo dio che stava ad aspettarlo
per benedirgli il sangue e l’anima
per garantirgli un posto in paradiso
lunga vita e protezione ai suoi.
Con il suo forte odio costruito
tra le preghiere e troppa povertà
e l’ombra cupa del ricco nemico
che avanzava sulla sua città.
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