cammina e gesticola nei modi più strambi,
non ti parla, ma se lo saluti,
ti risponde mentre fugge da te.
Può strapparti un sorriso o un fastidio
se si gratta il culo in mezzo alla gente
o se ripete la stessa parola
ossessivamente.
Ma ti dura soltanto mezz'ora,
o un minuto, o un istante,
a seconda, se stai facendo una fila,
se hai sbagliato numero o se sei solo un passante.
Tranquillo però, non è niente;
non so a te cos' ha portato la sorte,
ma io ho scoperto che la cosa più dura
non è certo la morte.
Ho scoperto che puoi essere forte
più di quanto abbia mai immaginato;
ho scoperto che puoi amare un dolore
come fosse la tua miglior parte.
E non è che si diventa cattivi,
perché cattivi si nasce,
ma è che cresce l'intollerabilità
verso chi si lagna di niente.
Cambia il modo di parlare alla gente,
si sorvolano le formalità
e non è solo per un fatto di età
che si diventa più assente,
che si saltano pranzi o matrimoni,
che si scappa via dalle comunioni,
che si dimentica un appuntamento,
che si accenna un sorriso da scemo
solo se sul viso arriva un po' di buon vento.
Tu lo vedi, ma è figlio di altri
e per questo non troppo importante;
in fondo sei solo un ignaro passante
che prova un fastidio, o un sorriso,
o niente.
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