sabato 24 novembre 2007

SBRIGATI RAGAZZINO (paterno disincanto)


Sbrigati, ragazzino
e non dar retta a quei poeti
che vedon tutto positivo,
o s’improvvisano profeti.

Sbrigati a capire
che il mondo tuo si è trasformato
e non è come, chi adesso scrive,
per te lo aveva desiderato.

Sono felice quando mi chiedi
e arrivi quasi a disperarti,
per ottenere quello che, credi,
sia giusto ch’ io debba lasciarti.

Ma tremo, quando al buio tremi;
mi fan paura le tue paure,
mi fanno rabbia i tuoi lamenti,
le tue rinunce e i riflessi lenti.

E allora, sbrigati, ragazzino,
che lì fuori son tutti armati:
stanno aspettando il mio bambino
tra i corpi fragili già eliminati.

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