martedì 11 settembre 2007

T.I.R. (11/09/2007)



Ho pensieri sanguinanti
intenti solo a pugnalarsi,
ed è impossibile distrarli
con aromatici ricordi
e tutti gli alberelli magici
di un desertissimo autogrill.

Così riparto dopo un pieno
verso le luci del casello
ed il meccanico saluto
sprofonda triste nella piaga;
come la sbarra taglia la nebbia
e mi divide dall'ultimo gin.

Il rombo della marcia corta
dura più a lungo del normale.
gemello al tiro prolungato
a una stremata Gauloises,
pioniera di un pioniere acquisto
amaro, forte e senza filtro.

E poi la strada fila via,
sotto al mio culo e al mio potere:
ventisei metri sull'asfalto
illuminati di follia:
locomotiva di treni andati
lanciata a bomba verso nord.

Francesco grida a gran volume
l'ingiustizia e l'anarchia
e dai miei occhi e dalle mie vene
raddoppia il senso delle parole
avvelenate dal mal di vita,
di un esistenza senza colore.

Poi le scintille al retrovisore
dopo un sorpasso senza guardare,
come una scena al rallentatore
senza più audio, senza rumore,
ma solo frasi di un'altra canzone
tra odor di morte e di lamiere.

Nessun commento:

Posta un commento

UN DUE DI PICCHE PARTICOLARE