giovedì 13 giugno 1991

IL MIO VIAGGIO (13/06/1991)


















Il mio viaggio è incominciato
più per caso che per scelta
e per questo il mio bagaglio
era scarso e inadeguato.
Ho buttato nella sacca
quello che mi è capitato
ma nel percorso mi è servito
molto poco o quasi niente.

Alle spalle mille storie
a insegnarmi ad esser uomo
le riguardo un po’ in difetto,
non so se ci son riuscite;
con gli errori ho esagerato
e ho calcato assai la mano
anche su quello che si dice
essere il ”buon senso comune”.

Ma se guardo la televisione
(come accade di tanto in tanto)
ed ascolto le promesse
che ascoltavano già i miei nonni,
io mi accorgo che i miei danni
sono polvere al confronto
e non mi sento certo un santo,
ma nemmeno un criminale.

Mi son detto ”ci sarà una meta
che per tutti non è uguale”
ed ho iniziato a camminare,
sempre più svelto a camminare.
E nella fretta di arrivare
ho calpestato mille aiuole
ucciso popoli d’insetti,
saltato mura di richieste.

Ma semmai sfoglio il giornale
e soffermo l’attenzione
sulla quantità di stragi
e la qualità di scopi,
io mi accorgo con orrore
che il mio viaggio è andato bene;
nonostante la sorpresa,
il mio viaggio è andato bene.

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