mercoledì 13 maggio 2020

l'attore ingenuo






Sono l'attore ingenuo

caduto in qualche parte
senz' arte, ma con l'impiego
d'innata logica professionale.
Così sono l'uomo impegnato,
il marito innamorato,
il padre buono e severo,
l'amico saggio e sincero.
Poi entro gratuitamente
nel film di una passante
che parla, senza schermarsi,
nel buio di un auricolare.
E invento parti non mie,
ma solo per convenienza:
evadere porta pazienza
per i limiti propri ed altrui.
Poi espatrio con il pensiero
nel paese dove son vero
e mi spoglio di ogni criterio
correndo libero, nudo e leggero;
mi tuffo nell'acqua rossa
che sa di sesso e vino
godendo come un babbuino
scervellato ed ancestrale.
Ritorno a comunicare,
per dovere più che per scelta,
a condividere stati e parole
di una politica stramaledetta,
illudendomi di essere attivo,
aggiornato e propositivo,
arrabbiandomi fino a star male
perché non manca mai un motivo.
Ma a dire che me ne frego,
o ad essere irrequieto,
ottengo la stessa cifra
del non essere considerato.
Perché sono un attore
ingenuo e malcapitato
utile a questo stato
solo fin quando saprò recitare.
Per questo espatrio con il pensiero
nel paese dove son vero
e mi spoglio d'ogni criterio
correndo libero, nudo e leggero
e mi tuffo nell'acqua rossa
che sa di sesso e vino
godendo come un babbuino
scervellato ed ancestrale
o, se volete, come un maiale
che divora qualsiasi cosa,
inconsapevole che verrà Natale
e dovrà togliersi il costume rosa.

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