giovedì 31 agosto 2017

COME UN FIORE DI LOTO


                                                                                                                                                                                    
Se adesso scardinassi l'abito di ferro
che, punto dopo punto, mi son saldato addosso,
se adesso ci riuscissi libererei un bambino
bianco e immacolato, come un fiore di loto.

E galleggerei felice fra le torbide paludi
e susciterei sorrisi in chi mi ruota intorno;
come quando sorvolavo, leggero ed incosciente,
sopra al filo spinato fra le trincee della mia gente,
prima di essere catturato e imprigionato nelle gabbie
di un karma o di un destino che mi trasformò in soldato.

Soldato di una battaglia già persa dal principio,
da chi, per armi e guerre, non ha mai avuto il taglio;
da chi ha disprezzato, sin dal primo vagito,
la voce grossa ed aspra di chi vuol comandare.

Come quella, alle mie spalle, dagli echi minacciosi,
nelle infantili notti, a rubare sonni e sogni.
Se adesso mi togliessi quest' abito di ferro,
ritornerei un bambino bianco e incontaminato,
ma verrei abbattuto, non appena denudato,
dal primo colpo secco di un ragazzo al videogioco.

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