martedì 10 giugno 2008

SI CHIAMA DONNA

                           


Si chiama donna
la morbida spugna
che scivola calda
sulla mia schiena;       
e donna si chiama
la perfida spina
che dolente s'infilza
tra le mie dita. 

La sabbia bagnata 
che avvolge i miei piedi, 
l'asfalto rovente
nel traffico lento;       
la notte serena 
di stelle cadenti, 
le ore d'insonnia 
di male di denti. 

Si chiama donna
la penna sul foglio
nei giorni annoiati
bramanti il futuro;       
e donna si chiama
la voglia di volo, 
la fuga che tramo
dal mio impegno d' uomo. 

L' amaca all'ombra
tra due querce sicure, 
il cappio pendente
dal ramo di fico;       
la libellula in volo
sul prato fiorito, 
la formica insidiosa
di sotto al vestito. 

Si chiama donna
la splendida morte
seduta qui al fianco
che attende il mio avviso.

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