mercoledì 8 agosto 2007
ABISSI MODERNI (08/08/2007)
Amìr che si alza dal suo letto inventato,
si mette le scarpe ed è già vestito;
io che spengo la sveglia che mi fà bestemmiare,
una doccia, la barba e un caffè per uscire.
Amìr è già in strada col bastone per vetri
che sorride e s'inchina sotto la tangenziale;
io che avvio il motore, accendo il lettore
e mi regolo i gradi del climatizzatore.
Amìr ha perduto due fratelli e la madre,
è fuggito col padre per non farsi ammazzare;
negli occhi nasconde, mista al dolore,
la colpevole gioia di chi continua a campare.
Io, sul tavolo verde, ieri ho perso un milione,
ma stasera son certo di potermi rifare;
al semaforo rosso, per salire d'umore,
mi allungo una striscia e comincio a tirare.
Amìr si avvicina con il suo bastone,
mi sorride e s'inchina sotto la tangenziale;
io, grattandomi il naso, ingrano la prima,
poi gli sgommo davanti e lo mando a cagare.
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